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carbone, centrale, centrale termoelettrica, co2, Commissione UE, crescita, detrazione, inquinamento, lettura, libri, sviluppo economico, zanonato
Niente da fare, ci sono ricascati. Già qualche tempo fa una serie di ministri europei, tra cui ovviamente il nostro, avevano chiesto alla Commissione UE di rivedere le politiche di contenimento delle emissioni di CO2 e di incentivi alle rinnovabili, giudicate come troppo pesanti per le già onerose bollette. “Si riduce la competitività così!” senza pensare che in un mondo di risorse finite e alla luce dei sempre più consistenti cambiamenti climatici certe politiche più che come freni alla competitività andrebbero visti come investimenti sul nostro futuro, ma su questo rimando al precedente articolo. Con il Decreto Legge n. 145 del 23 dicembre 2013 però il Governo è riuscito in un gioco delle tre carte degno dei migliori prestigiatori: se da un lato l’introduzione del decreto giustifica la necessità e l’urgenza delle misure con l’obiettivo di contenere le tariffe elettriche e del gas, all’art. 1 comma 12 si prevede la possibilità in capo alla regione Sardegna di indire una gara per la realizzazione, entro il 30 giugno 2016, di una centrale termoelettrica a carbone da realizzarsi sul territorio del Sulcis Iglesiente, in prossimita’ del giacimento carbonifero, assicurando la disponibilita’ delle aree e delle infrastrutture necessarie. Al vincitore della gara – continua il decreto – e’ assicurato l’acquisto da parte del Gestore dei servizi energetici S.p.a. dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete dall’impianto, dal primo al ventesimo anno di esercizio, al prezzo di mercato maggiorato di un incentivo fino a 30 Euro/MWh sulla base della produzione di energia elettrica con funzionamento a piena capacita’ di cattura della CO2 e del funzionamento del relativo stoccaggio nonche’ rivalutato sulla base dell’inflazione calcolata sull’indice Istat, per un massimo di 2100 GWh/anno.Il rapporto tra l’ammontare complessivo di tale incentivo e il costo totale di investimento sostenuto dal vincitore della gara non deve superare le proporzioni consentite dalle norme comunitarie sugli aiuti di Stato e nessun incentivo puo’ essere concesso prima della approvazione da parte della Commissione europea.In caso di funzionamento della centrale termoelettrica in assenza di cattura e stoccaggio della CO2, le emissioni di gas serra attribuite all’impianto sono incrementate del 30%. Ma non finisce qui perché al successivo comma 13 viene previsto che gli oneri derivanti dall’attuazione del comma 12 sono a carico del sistema elettrico italiano e ad essi si provvede mediante corrispondente prelievo sulle tariffe elettriche.
Insomma, non solo si da il via alla costruzione di una centrale a carbone pericolosa per la salute dei cittadini e per l’ambiente, ma in un provvedimento che ha come obiettivo quello del contenimento dei costi in materia di energia elettrica, si riesce nell’impresa di finanziare l’opera di una società privata mediante sussidi che, a detto del decreto stesso, si pongono sul confine con gli aiuti di stato e i cui costi di realizzazione verranno addebitati a tutti gli utenti in bolletta!
Fortunatamente, al successivo articolo 9, pare arrivare una buona notizia che fino ad oggi è passata un po’ di soppiatto sui media nazionali: da quest’anno e per i prossimi tre anni sarà possibile detrarre nella dichiarazione dei redditi l’acquisto di libri, fino ad un massimo di 2000 euro (di cui 1000 per i testi scolastici). Sfortunatamente non varrà per gli ebook, nonostante la rubrica dell’articolo reciti “Misure per favorire la diffusione della lettura”. Un controsenso? Forse, se non altro in linea con il decreto.